Il Miele di Manuka australiano, il solo ad avere la più alta percentuale al mondo di MGO.
Miele di Manuka. Se ne sente molto parlare, ma quali sono davvero i benefici e l’origine di questo miele considerato ‘miracoloso’?
Se per anni tutti i mieli sono stati riconosciuti per i loro effetti benefici, studi clinici hanno confermato la presenza di un agente antibatterico nel Miele di Manuka che lo contraddistingue da tutti gli altri. Il Miele di Manuka viene raccolto dalle piante appartenenti alla famiglia del Leptospermum, che conferiscono al miele un’alta percentuale di metilgliossale (MGO*), il principio attivo naturale, conosciuto come MGO. È stato scientificamente provato che l’MGO è alla base dell’attività antibatterica del miele di Manuka. Il Miele di Manuka Australiano Berringa è l’unico con più alta percentuale di MGO al mondo.
Da dove proviene il Miele di Manuka?
Pensavi che il Miele di Manuka provenisse dalla Nuova Zelanda? Non sei l’unico. Il marketing ha fatto di tutto per divulgare informazioni circa l’unica provenienza del Miele di Manuka dalla Nuova Zelanda. Niente di più errato! Infatti, il Miele di Manuka è prodotto sia in Nuova Zelanda, che in Australia.
Per il clima più caldo in Australia, le api producono un miele con una percentuale più alta di principio attivo, il metilgliossale (MGO*). Un gruppo di ricerca di Brisbane ha dichiarato che il Miele di Manuka australiano ricavato dalle piante del Leptospermum ha un’attività e potenza maggiori rispetto alle altre tipologie di Miele diManuka provenienti dalla Nuova Zelanda.
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Quindi... che tu sia in città, al mare o in montagna importante proteggersi dagli effetti nocivi del sole! L'ideale è coprirsi con abbigliamento adatto, perchè no anche con un cappello a falde larghe ed applicare la crema solare sulle parti del corpo esposte.
Se ci
si espone al sole senza essersi protette, si aumenta il rischio di bruciatore,
eritemi e di favorire un invecchiamento accelerato della pelle.
Alcune
persone sono più sensibili reagivi, infatti ogni pelle diversa a seconda del
colore più o meno sensibile al sole, ovvero il fototipo e si può creare una
classificazione comunemente usata in dermatologia .
Conoscere
il proprio fototipo il punto di partenza fondamentale per preservare la salute
della propria pelle per comportarsi correttamente durante l'esposizione .
Una
volta scoperto il fototipo Sarà dunque più semplice adeguare i propri
comportamenti ad una corretta esposizione al sole per godere della riapertura
delle vacanze al mare o in montagna senza correre rischi !!!
Fototipo 1 Estremamente sensibile. la pelle è molto
chiara e spesso compaiono lentiggini. vengono facilmente degli eritemi e non ci
si abbronza mai o ci siamo non siamo ufficialmente. Il consiglio più giusto non
cercare di abbronzarsi ma proteggersi! esposizione al sole a fortemente
sconsigliato alle ore 12 alle ore 16 e dispensabile la massima protezione con
abiti cappello occhiali e crema solare con protezione molto alta
Fototipo
2: Sensibile.
La tua pelle è chiara, con qualche lentiggine. Ti vengono facilmente degli
eritemi e ti abbronzi difficilmente. Non cercare di abbronzarti: proteggiti!
L'esposizione al sole è fortemente sconsigliata tra le 12.00 e le 16.00. E'
indispensabile la massima protezione: abiti, cappello, occhiali e crema solare
altissima protezione (IP 50+).
L’esofago è una sorta di tubo che serve per far giungere gli alimenti ( solidi e liquidi) allo stomaco.
Nella parte terminale dell’esofago, subito sopra lo stomaco è presente un anello muscolare che rimane sempre strettamente chiuso e si apre solo per permettere il passaggio degli alimenti, impedendo così che il contenuto acido dello stomaco possa risalire nell’esofago.
Quando cio’ non funziona correttamente, si verifica il passaggio di materiale gastrico acido nell’esofago quindi il REFLUSSO.
Le cause di cio’ possono essere svariate:
-un problema organico: ernia jatale
-un’intrinseca incapacità dello sfintere di chiudersi
-la presenza di periodi di rilassamento muscolare che possono presentarsi in momenti diversi della giornata e per periodi più o meno prolungati anche in risposta a stimoli es. alimentari
-un’ ipersecrezione acida
I SINTOMI
-bruciore di stomaco
-dolore retro-sternale
-rigurgito acido-disturbi della deglutizione
-disturbi aspecifici ( nausea, raucedine, tosse, tosse notturna, disturbi del respiro di tipo asmatico, faringiti ed esofagiti riccorenti, bronchite cronica)
COSA FARE
Essendo una condizione cronica o comunque ricorrente è fondamentale applicare giuste regole alimentari e seguire un adeguato stile di vita
-
ridurre il peso corporeo se in eccesso
-
evitare pasti abbondanti o frettolosi
-
effettuare pasti frequenti e di piccolo volume
-
masticare accuratamente
-
evitare cibi troppo caldi o troppo freddi
-
evitare alcolici
-
evitare fumo
-
evitare la posizione distesa per almeno 3 ore
dopo i pasti
-
consigliare bere preferibilmente lontano dai
pasti per facilitare la digestione
CIBI SI- CIBI NO
PRIMI PERMESSI: pasta di semola, riso, semolino, minestrone, passati di verdure, paste cotte in brodo vegetale oppure condite con olio o sugo di pomodoro ben cotto.
PRIMI CONTROINDICATI: brodo di carne, paste ripiene, pasta con ragù o soffritti
CARNI PERMESSE: carne magra di vitello, manzo, pollo, coniglio, tacchino.
Carne cucinata ai ferri, bollita o a vapore
CARNI CONTROINDICATE: carni grasse, selvaggina, frattaglie, carni in scatola, fritte o in sugo
AFFETTATI PERMESSI: bresaola, prosciutto cotto o crudo sgrassato
INSACCATI CONTROINDICATI: salame, mortadella, coppa, salsiccia, cotechino, zampone, pancetta
PESCE PERMESSO: sogliola, merluzzo, palombo, San Pietro, orata, dentice, trota: cotti ai ferri, al forno, lessati
PESCE CONTROINDICATO: anguilla, sgombro, salmone, ostriche, pesce fritto o marinato
UOVA SI: fresche, in camicia, alla coque
UOVA NO: fritte o sode
LATTE E LATTICINI PERMESSI: latte scremato (solo se ben tollerato), yogurt magri, formaggi freschi (mozzarella, ricotta, robiola)
LATTE E LATTICINI CONTROINDICATI: latte intero, formaggi stagionati, grassi, fermentati o piccanti ( gorgonzola, provolone, caciocavallo, pecorino ecc..)
VERDURE PERMESSE: preferibilmente cotte. Patate, carote, zucchine, insalata, LEGUMI passati
VERDURE CONTROINDICATE: aglio, cipolla, menta verde, cavoli, peperoni, pomodori verdi, cetrioli, ravanelli, rape, verdure conservate sotto aceto, LEGUMI non passati
FRUTTA PERMESSA: fresca, solo se ben matura e sbucciata oppure
cotta o frullata
FRUTTA CONTROINDICATA: poco matura, frutta secca, mandorle, nocciole, arachidi, noci;
agrumi in genere
PANE PERMESSO: ben cotto, tostato, fette biscotte, grissini
PANE CONTROINDICATO: poco cotto o condito con grassi animali
CONDIMENTI PERMESSI: olio extra vergine di oliva o di semi
CONDIMENTI CONTROINDICATI: salse di ogni tipo, strutto, lardo, pancetta, grassi cotti, spezie, pepe, senape, noce moscata, curry
DOLCI PERMESSI: biscotti secchi, dolci non troppo ricchi di grassi
DOLCI CONTROINDICATI: cioccolato, dolci di pasticceria con panna o crema, paste al liquore
BEVANDE AMMESSE: The leggero, camomilla, caffè d’orzo
BEVANDE CONTROINDICATE: aperitivi, vino, liquori, birra, bibite gassate, caffè, succo di pomodoro, spremute di agrumi.
Quanti piccoli e banali errori si possono commettere ogni giorno nella routine cosmetica?
Detergenti, creme, trucco, strucco, maschere, scrub: i gesti, per cercare di valorizzarsi al meglio, sono tantissimi ed è facile incappare in qualche errore.
eccone 10, i più comuni:
1 - UTILIZZARE DETERGENTI TROPPO AGGRESSIVI
La sensazione di pelle ben detersa, in effetti, è piacevole; se, però, il detergente non è quello adatto, si rischia l’effetto rebound: la pelle diventa lucida, poiché le ghiandole sebacee, per compensare, producono molto sebo. I detergenti corretti sono quelli che lasciano la pelle morbida e producono poca schiuma.
2 - NON UTILIZZARE PROTEZIONI SOLARI
Ebbene sì, la migliore crema antirughe è proprio la protezione solare. La pelle va protetta sempre, sia d’inverno che d’estate, anche quando si è in città. L’uso quotidiano di creme con fattore di protezione solare ritarda l’invecchiamento cutaneo e la comparsa di macchie.
3 - ANDARE A DORMIRE TRUCCATA
Questo è un errore ingiustificabile che fanno in molte. Durante la notte la cute deve riuscire a respirare ed ad ossigenarsi, se sulla pelle, però, c’è uno strato di trucco e smog ciò non avviene e giorno dopo giorno la pelle appare spenta, grigia, asfittica e poco luminosa.
4 - UTILIZZARE CREME NON ADATTE ALLA PROPRIA PELLE
La texture della crema è fondamentale, deve fondersi con la pelle, garantire una buona idratazione per tutta la giornata, avere caratteristiche, che si sposino alla perfezione con la cute. La crema sbagliata può creare l’effetto lucido o, viceversa, un effetto di pelle poco elastica che tira. Un professionista qualificato saprà consigliarvi la crema adatta.
5 - UTILIZZARE LE LAMPADE
Per mantenere un viso giovane, elastico e luminoso, bisogna cercare di conservare il più possibile il materasso naturale della nostra pelle, costituito da una rete di fibre di collagene ed acido ialuronico. Il sole così come i raggi uv delle lampade degradano in modo irreversibile la rete di fibre rendendo la pelle vuota, spenta e sottile.
6 - UTILIZZARE SCRUB TUTTI I GIORNI
Gli scrub vanno massaggiati sulla pelle una volta alla settimana: le piccole particelle, di cui sono composti, eliminano più velocemente le cellule morte, che, naturalmente se ne andrebbero dopo qualche giorno. Se utilizzati troppo frequentemente, irritano la pelle disequilibrandola.
7 - APPLICARE IL FONDOTINTA CON LE MANI
Truccarsi è come dipingere: nessun quadro sarebbe un quadro ben fatto utilizzando le dita. Per riuscire ad ottenere un risultato omogeneo, senza ombre e per riuscire a raggiungere anche le zone più difficili come occhi e contorno del naso, è necessario utilizzare uno strumento fondamentale: il pennello per il fondotinta.
8 - NON METTERE LA CIPRIA
L’applicazione della cipria è un gesto antico che anche le donne moderne devono ricordarsi di fare. Spesso per pigrizia si applica la terra direttamente
sul fondotinta senza aver prima applicato la cipria. Grave errore: la polvere della terra non scorrerà bene ed il risultato sarà un trucco a macchia
di leopardo, che regge per pochissime ore.
9 - UTILIZZARE TRUCCHI VECCHI
Mascara secchi aperti da chissà quanto ancora nel beauty case? Fondotinta di cui non ci si ricorda più la provenienza? Da buttare! Utilizzare cosmetici vecchi e scaduti è rischioso,poiché, essendo terreno fertile per i batteri, possono scatenare reazioni cutanee ed infezioni oculari.
10 - NON UTILIZZARE IL SIERO PRIMA DELLA CREMA QUOTIDIANA
Il siero è un vero e proprio booster funzionale per la pelle, penetra in profondità ed amplifica l’efficacia della crema. Quando si incomincia ad utilizzarlo, non si riesce, poi, a farne più a meno
Una cosa banale, si! ma.. ci hai mai provato? perchè non è sempre immediato cme sembra!
RICORDATEVI DI AGITARE IL FLACONE OGNI VOLTA CHE DEVE ESSERE SOMMINISTRATO, così se per caso si deposita un pochino daremo sempre la dose corretta di farmaco.
e... per qualunque domanda chiedete tranquillamente al Vostro farmacista di fiducia, o passate direttamente in farmacia :-)
quel RUSGHINO in gola...
:-)
sorrido perchè la prima volta che dietro al bancone mi sono sentito dire "sa dottore, non è proprio male, è quel rusghino in gola..." ho pensato: e adesso? nessuno ti prepara al rusghino, al mal di gola SI ma al rusghino NO!!
ora, argomento quanto mai attuale visto il perdurare di un inverno freddo, analizziamo alcuni dettagli semplici ma importanti:
e.... se proprio abbiamo il rusghino (che alla fine in base alla mia esperienza Mal di Gola lo è) passate in una farmacia e affidatevi al farmacista...
esistono tantissimi spray, pastiglie, gocce, anche sciroppi per aiutarvi a non fermarvi nemmeno un minuto!!
Se poi vi piace sapere quale è il prodotto più richiesto (e quindi maggiormente efficace) che abbiamo cliccate qui! E' cattivo come sapore ma... aiuta tantissimo la nostra gola!
ciao a tutti
Quali sono sintomi e disturbi tipici del periodo che precede la menopausa? E cosa fare per affrontare la premenopausa al meglio?
Con il termine premenopausa si indica il periodo
che precede la menopausa, e nello specifico la fase in cui le ovaie
gradualmente cominciano a produrre meno estrogeni (sono,questi, ormoni
tipici sessuali femminili ma non scordiamo che si trovano anche nell'uomo).
Questo calo causa la comparsa di emorragie
simil-mestruali spesso irregolari per intensità e durata, con sintomi che
spesso sono "nuovi", cioè si assiste ad una risposta del proprio
organismo differente da quello a cui si era abituati prima.
Di solito la premenopausa inizia intorno ai 40/45
anni, ma non c'è una vera e propria età
precisa
In genere i sintomi che si verificano sono i
seguenti (uno o più della lista)
- vampate di calore;
- tensione al seno;
- peggioramento della sindrome premestruale;
- calo del desiderio;
- stanchezza;
- mestruazioni irregolari;
- secchezza vaginale
- piccole perdite di urina quando si tossisce o
starnutisce;
- bisogno di urinare più spesso;
- sbalzi d'umore;
- disturbi del sonno.
Quanto dura la premenopausa?
non c'è, anche qui, un indicazione specifica da pochi
mesi a 10 anni... mediamente 4 anni
per definizione si intende che la premenopausa termina
quando sono trascorsi 12 mesi dall'ultima mestruazione. Una volta passato
questo termine, si può dire di essere entrate in menopausa.
I sintomi della premenopausa sono normali o bisogna
preoccuparsi?
Durante la premenopausa, le mestruazioni irregolari
possono essere considerate normali e piuttosto comuni. Se però avverti dei
cambiamenti nel tuo ciclo mestruale, consulta il tuo ginecologo, non avere
paura di disturbarlo e non aspettare mai troppo!
Nello specifico, presta attenzione alle seguenti
manifestazioni:
- le mestruazioni sono molto abbondanti (più del
solito) o presentano coaguli di sangue;
- durano più a lungo rispetto alla media;
- si verificano episodi di spotting (dall’inglese “to spot”, che
significa appunto “macchiare”) per indicare le scarse perdite di sangue, in
genere scuro, che si presentano al di fuori del ciclo mestrual);
- le mestruazioni sono ravvicinate, cioè si presentano
prima dei canonici 28 giorni.
non dimenticate che le cause di sanguinamento anomalo
possono dipendere da svariati fattori, come squilibri ormonali, pillola
anticoncezionale (o similari), gravidanza, fibromi, problemi di coagulazione
del sangue. Meglio sentire, ancora una volta) il parere dello specialista.
Come si diagnostica la premenopausa?
Spesso il medico può effettuare la diagnosi della
premenopausa già solo sulla base delle manifestazioni, ma il dosaggio
ormonale tramite il prelievo del sangue, può dare una conferma ulteriore della
diagnosi: durante la premenopausa, infatti, i livelli di estrogeni calano
gradualmente.
per un rapido screening si possono provare anche dei
test casalinghi che danno una prima risposta
Si può restare incinta durante la premenopausa?
Sì, nonostante il calo della fertilità durante la fase
che precede la menopausa, è ancora possibile rimanere incinta.
Cosa fare per ridurre i sintomi della premenopausa
Molte donne traggono sollievo dalle vampate di calore
con l'assunzione di integratori specifici, per le vampate, per rinforzare le ossa in questo specifico momento, per l'ansia che spesso aumenta, per
contrastare la caduta dei capelli, o semplicemente un mix di tutti questi oppure
ancora da farmaci veri e propri, questi ultimi sempre sotto controllo medico
In genere, poi, puoi trarre giovamento da tutto ciò
che migliora il tuo benessere globale, come ad esempio:
- l'attività fisica;
- smettere di fumare (se per caso fumi);
- cercare di tenere ritmi regolari sonno/veglia = dormire di più
- ridurre il consumo di alcol;
- raggiungere un peso nella norma e cercare di
mantenerlo;
- assumere calcio attraverso l'alimentazione;
- integrare la dieta con un multivitaminico.
un saluto da tutto lo staff della farmacia
vi ricordiamo che per
qualsiasi domanda, dubbio o chiarimento riguardo al dosaggio e alle modalità
prescrittive potete contattarci telefonicamente, scrivere a
info@farmaciacivitella.it, visitare la nostra Pagina Facebook o venire
direttamente in Farmacia per un consulto con i nostri farmacisti
Le informazioni contenute in questo articolo sono elaborati sulla rilettura critica di articoli scientifici, testi universitari e basandosi sulla nostra pratica comune, hanno soli scopi informativi e non hanno pertanto valore di prescrizione medica, non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente
Alcune brevi info per capire e "affrontare" meglio la situazione PIDOCCHI quando si presenta!
come sempre sono a disposizione per qualsiasi domanda e... ricordatevi che il consiglio personalizzato può fare la differenza!
Il ciclo di vita. La vita del pidocchio del capello è breve, 3-4 settimane al massimo, e si sviluppa in tre stadi: uova (lendini), ninfa (forma immatura del pidocchio), pidocchio adulto (in grado di riprodursi). Le uova sono attaccate alla radice del capello con una colla naturale, sono opalescenti, lunghe circa 1 mm e di forma allungata. Sono deposte 24 o 48 ore dopo l'accoppiamento. La ninfa si nutre di sangue da 2 a 5 volte al giorno e richiede 7-10 giorni per raggiungere la maturazione.
Dove si attaccano. Nell'arco
della vita, la femmina del pidocchio può depositare circa 200 - 300 uova.
Ognuna è un bozzolo di materiale ceroso che protegge la larva in maturazione,
con un foro all'estremità per la respirazione. Sono depositate sul fusto del
capello, vicino alla nuca, preferibilmente dietro le orecchie e alla base del
collo, attaccate con una sostanza che consente all'uovo di resistere a un
normale lavaggio
Come si muovono. I pidocchi
del capo non volano, e neppure saltano. Si muovono su 6 zampe, ognuna delle
quali termina con un artiglio con il quale si aggrappano al capello. Inoltre,
sul loro corpo sono distribuiti recettori che "sentono" i movimenti
dei capelli vicini: appena separiamo due ciocche per cercarli, hanno già
trovato riparo altrove. Sono perfino maghi del mimetismo: assumono il colore
della cute dell'ospite e perciò sulla testa di un nordico sono chiari e su
quella di un africano più scuri
Perché sono in
testa. hanno nutrimento, riparo, calore e umidità: hanno cioè
una "casa" ad alto afflusso di sangue in un ambiente caldo (nella
chioma la temperatura si aggira intorno ai 32-35 °C.).
La loro forza è nella facilità
con cui si diffondono: un pidocchio non lascia la testa che lo ospita se non
per attaccarsi a un'altra e questo può accadere solo se le due teste vengono a
contatto diretto o indiretto (pettini, asciugamani, federe, eccetera).
La maggior parte delle
infestazioni avvengono sui bambini dai 4 ai 14 anni, con una preferenza per le
femmine a causa della chioma più lunga.
Primi sintomi. Se ci sono i
pidocchi... la testa prude, soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie, a
causa di una reazione allergica che hanno quasi tutti alla saliva dell'insetto.
Oppure compaiono crosticine sul collo o, ancora, a volte si dilatano i
linfonodi dietro le orecchie e nel collo. La traccia evidente della presenza
dei pidocchi sono le uova sullo stelo del capello. Possono sembrare lamelle di
forfora, ma basta soffiare sul capello per capire: la forfora si stacca, l’uovo
del pidocchio no
Come combatterli. Con molta
pazienza, è utile ispezionare la testa anche con l'aiuto di una lente di
ingrandimento, se serve. In caso di infestazione si deve usare un trattamento
specifico seguendo attentamente le istruzioni, in particolare il tempo di posa
del prodotto, e ripetere il trattamento a distanza di qualche giorno per
eliminare i parassiti sfuggiti alla prima disinfestazione. Poiché il
trattamento uccide le uova ma non le porta via, è molto importante passare il
pettine fitto ciocca per ciocca. Bisogna poi pensare a tutto ciò che è a
contatto con la testa. Effetti personali quali: pettini, spazzole, fermagli,
sciarpe, cappelli, asciugamani, cuscini, biancheria da letto, eccetera...
sarebbe melgio lavarli a 60 gradi
Le problematiche digestive correlate allo stomaco costituiscono eventi che con diverse frequenze
e diverse intensità, possono andare dal semplice fastidio alla vera e propria
criticità, interessando veramente tanti di noi
Esistono diverse situazioni che possono essere alla base di questi problemi
digestivi in grado di causare manifestazioni che vanno dalla semplice acidità gastrica a un vero e proprio reflusso gastro-esofageo.
QUALI SONO I SINTOMI CHE INDICANO PROBLEMI DIGESTIVI?
Innanzi tutto occorre differenziare tra semplice bruciore di stomaco o acidità gastrica (più o meno occasionale) e un reflusso gastro esofageo vero e proprio, in quanto ogni situazione avrà applicazioni maggiormente indicate.
ACIDITÀ E
BRUCIORE DI STOMACO
Per quanto riguarda il bruciore di stomaco l’approccio razionale si pone due obiettivi: ridurre l’acidità e
esercitare un’azione protettivo/lenitiva sulla mucosa gastrica.
L’acidità dello stomaco può essere efficacemente
tamponata mediante calcio carbonato, direttamente in grado di reagire con l’ambiente acido tipico dello stomaco, per un sollievo molto
rapido in seguito all’assunzione.
La mucosa invece potrebbe essere protetta
mediante l’utilizzo di un estratto di malva, storicamente utilizzato per l’alto tenore in mucillagini, sostanze in
grado di esercitare una buona funzione emolliente e lenitiva, riducendo le irritazioni correlate all’eccessiva acidità e formando una
sorta di film protettivo in grado di fornire ulteriore protezione ai tessuti.
IL REFLUSSO
GASTRICO
Il reflusso vero e proprio è una situazione che può essere affrontata in maniera più completa,
infatti fermo restando l’utilità del calcio carbonato nella rapida riduzione
dell’acidità gastrica, risulta molto importante fornire una maggiore protezione
di natura meccanica sia in maniera diretta che in maniera indiretta.
A questo proposito molto interessante si dimostra l’estratto di liquirizia, in grado di favorire una protezione
indiretta stimolando la produzione di muco da parte della parete gastrica e
riducendo i fenomeni infiammatori della mucosa grazie alla capacità di
prolungare la durata dei naturali meccanismi volti al controllo
dell’infiammazione dei nostri tessuti.
Dal punto di vista della protezione diretta invece si mostra estremamente interessante l’acido alginico in grado di formare un gel viscoso a lenta dissoluzione, in grado quindi sia di esercitare un effetto “barriera” nei confronti dei tessuti con cui viene in contatto, che di costituire un vero e proprio “tappo” a livello dello stomaco, per impedire appunto il reflusso del succo gastrico proteggendo l’esofago e le strutture correlate.
Abbiamo, nella
nostra linea, un ottimo integratore alimentare a base di Magnesio, Calcio,
Acido alginico, Liquirizia, Malva e Camomilla. Ricordo che è senza
glutine e va sciolto lentamente in bocca
lontano dai pasti o al bisogno.
Tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita il gonfiore addominale o la fastidiosa sensazione di pancia gonfia dovuta magari un pasto pesante, un cibo non ben digerito o, perché no, tensioni emotive.Questo problema si può presentare con regolarità ed è accompagnato da una serie di fastidi che possono complicarci la vita di tutti giorni
In verità non si conoscono ancora bene le cause di questi disturbi ma possiamo vedere come due grandi fattori siano sempre collegati: il primo è la disbiosi, cioè lo squilibrio della flora batterica intestinale, il secondo sono ansia stress e preoccupazioni
Analizziamo subito la disbiosi, che è uno squilibrio della flora batterica intestinale; questa, popolata da oltre 4 milioni di geni batterici distinti, è responsabile di numerose fondamentali funzioni tra cui la digestione e l'assimilazione del cibo e anche delle difese immunitarie
Possiamo definirlo un vero e proprio ecosistema, e come tale può alterarsi in seguito ad errori alimentari, stress prolungati, abuso di antibiotici, ecc...
favorendo quindi uno sviluppo della flora fermentativa e putrefattiva e che causa gas intestinali e crampi.
Per ristabilire una buona funzione digestiva ed il corretto equilibrio della flora intestinale sono molto utili oltre ai fermenti lattici quanto ci offre il mondo vegetale: erbe come Finocchio Cumino Coriandolo Camomilla sono efficaci per regolare la motilità gastrointestinale e l'eliminazione dei gas.
Chi soffre di stitichezza potrebbe invece ricorrere a rimedi a base di frutto-oligo-saccaridi (cioè le fibre liquide) che oltre a riequilibrare dolcemente l'alvo, hanno anche una funzione lenitiva sulla mucosa intestinale
Sul fronte psicologico invece tecniche di rilassamento come yoga e training autogeno aiutano a controllare l'ansia e favoriscono una corretta respirazione, componente importante di questo problema.
Ultimo consiglio, fondamentale: bisogna masticare a lungo e con calma e preferibilmente non mangiare in piedi
Dal punto di vista degli alimenti abbiamo quindi il via libera a riso, carne preferibilmente bianca, pesce, uova, cereali semintegrali, verdura ( con eccezione di quelli della famiglia dei cavoli) e frutta fresca (anche cotta), yogurt
Maggiore attenzione dovremmo invece prestare ai legumi, cibi piccanti, formaggi stagionati, prodotti lievitati come pane pasta, alcolici, patate, caffè, bibite gassate e latte
Dal nostro laboratorio possiamo avere alcune soluzioni:
Innanzitutto un prodotto a base di frutto oligosaccaridi (le fibre liquide!), kiwi e prugna che favorisce l'equilibrio della flora batterica intestinale e specialmente se sono associate a dei fermenti lattici particolari a base di bifidobacterium longum sono utili per il naturale equilibrio e per favorire un evacuazione più regolare.
Oppure altri integratori a base di maltodestrine fermentate, gambo d'ananas, finocchio Cumino e papaya sono ottimi per favorire l'eliminazione dei gas intestinali; uno addirittura contiene la lattasi che è utile nei soggetti intolleranti al lattosio
Per qualsiasi domanda, dubbio o chiarimento riguardo al dosaggio e alle modalità prescrittive potete contattarci telefonicamente, scrivere a info@farmaciacivitella.it, visitare la nostra Pagina Facebook o venire direttamente in Farmacia per un consulto con i nostri farmacisti
Le informazioni contenute in questo articolo sono elaborati sulla rilettura critica di articoli scientifici, testi universitari e basandosi sulla nostra pratica comune, hanno soli scopi informativi e non hanno pertanto valore di prescrizione medica, non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente